Palcoscenico
Sento le mie mani così fragili che tremano e sentono un'invocazione divina sollevarsi da terra.
L'affanno e il petto che viene schiacciato verso il basso permane perennemente in un momento di angoscia che non finirà mai.
Sapere di volere così bene ad una persona da non volere che si faccia del male,
di un male nocivo che danneggia gli stimoli e tutto ciò che dà noi una motivazione...
La vita stessa è un male perché ci fa connettere agli altri per poi separarci e poi chissà cosa potrà accadere.
Fisso il soffitto con una indifferenza tale
ricordandomi che l'indifferenza è il primo passo verso la sofferenza perché noi individui siamo destinati alla morte, un processo che ci separa dai nostri cari, dalle persone che amiamo di più
Ti fisso e mi rendo conto di non aver visto cosa più sincera in vita mia, come tu mi chiami.
Creatura immensa piccola ma per me la prima di questi due perché conosco la tua importanza e ciò che sei
e mi ricordi l'acqua che scorre donando tutto il suo benessere agli altri, per rendere felici le persone che gli stanno accanto.
Io capisco e forse mi rendo conto di quanto il nostro corpo sappia fingere e questa alienazione mi porta ad una sofferenza tale da chiudermi e da non voler comunicare con nessuno perché siamo perfetti sconosciuti che giocano ad un monopoly pensando di aver ben chiara la figura che si trova davanti a noi...
E noi sconosciuti giochiamo al dolce giuoco facendo finta di far sul serio, di conoscerci sul serio...
E sono stanco di sapere che forse nella vita le cose finiscono e vengono così facilmente dimenticate..
che vita triste e banale la nostra signori...
Abbiamo paura di aprirci ma il problema è che viviamo in una società superficiale dove il fattore primario mira alla velocità e all'immediatezza..
E forse il teatro è davvero la risposta.
L'arte è estrema bellezza che scorre nel nostro sangue e ci rende liberi..
E dopo il teatro?
Non ho paura ma sono stanco di sapere che fingete tutti di stare bene e di non aver problemi e di essere delle maledette persone che stanno bene e siamo e viviamo in un mondo nocivo superficiale dotato di personalità noiose che ci rendono a nostra volta noiosi rendendoci cibo per vermi facendoci marcire nella banalità di essere umano.
E scrivere questo rappresenta un rischio, come io voglio rappresentare in queste mie parole. Voglio praesentare.
Elencarvi che io perlomeno sto rischiando. Io rischio ogni giorno e mi metto in gioco ogni giorno trasferendo su carta ciò che provo in momenti di estrema difficoltà.
E almeno io dico di aver paura di perdere le persone che amo. Io ammetto di essere fragile come tutti voi che state leggendo questo. Scrivere questo fatto è la netta differenza tra me e te.
Io ho paura e Io lo ammetto..
e tu cosa fai per cambiare le cose?
L'affanno e il petto che viene schiacciato verso il basso permane perennemente in un momento di angoscia che non finirà mai.
Sapere di volere così bene ad una persona da non volere che si faccia del male,
di un male nocivo che danneggia gli stimoli e tutto ciò che dà noi una motivazione...
La vita stessa è un male perché ci fa connettere agli altri per poi separarci e poi chissà cosa potrà accadere.
Fisso il soffitto con una indifferenza tale
ricordandomi che l'indifferenza è il primo passo verso la sofferenza perché noi individui siamo destinati alla morte, un processo che ci separa dai nostri cari, dalle persone che amiamo di più
Ti fisso e mi rendo conto di non aver visto cosa più sincera in vita mia, come tu mi chiami.
Creatura immensa piccola ma per me la prima di questi due perché conosco la tua importanza e ciò che sei
e mi ricordi l'acqua che scorre donando tutto il suo benessere agli altri, per rendere felici le persone che gli stanno accanto.
Io capisco e forse mi rendo conto di quanto il nostro corpo sappia fingere e questa alienazione mi porta ad una sofferenza tale da chiudermi e da non voler comunicare con nessuno perché siamo perfetti sconosciuti che giocano ad un monopoly pensando di aver ben chiara la figura che si trova davanti a noi...
E noi sconosciuti giochiamo al dolce giuoco facendo finta di far sul serio, di conoscerci sul serio...
E sono stanco di sapere che forse nella vita le cose finiscono e vengono così facilmente dimenticate..
che vita triste e banale la nostra signori...
Abbiamo paura di aprirci ma il problema è che viviamo in una società superficiale dove il fattore primario mira alla velocità e all'immediatezza..
E forse il teatro è davvero la risposta.
L'arte è estrema bellezza che scorre nel nostro sangue e ci rende liberi..
E dopo il teatro?
Non ho paura ma sono stanco di sapere che fingete tutti di stare bene e di non aver problemi e di essere delle maledette persone che stanno bene e siamo e viviamo in un mondo nocivo superficiale dotato di personalità noiose che ci rendono a nostra volta noiosi rendendoci cibo per vermi facendoci marcire nella banalità di essere umano.
E scrivere questo rappresenta un rischio, come io voglio rappresentare in queste mie parole. Voglio praesentare.
Elencarvi che io perlomeno sto rischiando. Io rischio ogni giorno e mi metto in gioco ogni giorno trasferendo su carta ciò che provo in momenti di estrema difficoltà.
E almeno io dico di aver paura di perdere le persone che amo. Io ammetto di essere fragile come tutti voi che state leggendo questo. Scrivere questo fatto è la netta differenza tra me e te.
Io ho paura e Io lo ammetto..
e tu cosa fai per cambiare le cose?

Commenti
Posta un commento