Senso di fragilità
Mi chiamo. Io mi chiamo. Scegliete voi che nome darmi, che qualità e difetti mi appartengono.
Mi piace leggere; da piccola non riuscivo a leggere...Ogni lettera mi sembrava una tale confusione, tant'è una volta chiesi a mio padre di leggere la parola che non riuscivo a comprendere(mia madre mi fece i complimenti dato che erano le prime parole che 'lessi da sola'). Lei non seppe mai che era mio padre ad avermi aiutata. Comunque il primo libro vero e proprio che lessi è stato 'Matilda' di Roald Dahl. Ricordo ancora che mi affacciavo al balcone di casa mia e guardavo quel cielo limpido il quale mi spronò a divorare quelle pagine. Libro fantastico, se mi doveste chiedere un commento. Leggere è sempre stato parte di me, mezzo con il quale mi sono dovuta spesso sporgere da situazioni difficili. Insomma, un mezzo che mi ha accompagnata in questa mia sensibilità. Sì, sono sensibile, se non l'avete ancora notato. Probabilmente quel che sto per dire è forse una delle frasi più difficili se non intime dell'io. Io sono vulnerabile, fragile, sensibile. Quello che volete che io sia. Io sono una ragazza che ha sempre avuto bisogno di dare, di regalare qualche emozione, sentimento. Sono stata ferita, più volte. Ma non penso di essere così diversa da te. Tu che stai leggendo queste mie parole, anche tu sei stato ferito/a. Terribilmente. E so che fa male ma ora tu sei qui. Io sono qui. Talvolta mi sento volare, come se ogni parte di me mi volesse pregare di prendere il volo. Io ora sto volando. Mi sento eterna. Sorvolo le case, i giardini, le macchine. E mi sento bene. Nonostante abbia sofferto in passato, io ora sono felice. Io ora sto bene.
Talvolta ripenso a quei momenti, e va bene, capita. Capita star male e perdere la strada verso casa ma cosa consideriamo noi casa? La nostra famiglia, i nostri amici o noi stessi? Di chi possiamo fidarci? Questa è una delle domande che più ci poniamo. Una di quelle domande che sono difficili da rispondere ma è bello saper affrontare ogni ostacolo, porsi costantemente domande sulla nostra esistenza. Continuo a leggere quel libro e cerco la retta via. Mi sono smarrita ma io sento di essere vicina alla mia meta.
Ma qual è la mia meta? Continuo a frugare in un vano tentativo di trovare una risposta qualsiasi ma io so che sei nascosto ma vicino a me. E forse scoprirete che la meta è proprio lì davanti a te: paesaggio fsumato di colori celesti e un rosa tenue.
Mi piace leggere; da piccola non riuscivo a leggere...Ogni lettera mi sembrava una tale confusione, tant'è una volta chiesi a mio padre di leggere la parola che non riuscivo a comprendere(mia madre mi fece i complimenti dato che erano le prime parole che 'lessi da sola'). Lei non seppe mai che era mio padre ad avermi aiutata. Comunque il primo libro vero e proprio che lessi è stato 'Matilda' di Roald Dahl. Ricordo ancora che mi affacciavo al balcone di casa mia e guardavo quel cielo limpido il quale mi spronò a divorare quelle pagine. Libro fantastico, se mi doveste chiedere un commento. Leggere è sempre stato parte di me, mezzo con il quale mi sono dovuta spesso sporgere da situazioni difficili. Insomma, un mezzo che mi ha accompagnata in questa mia sensibilità. Sì, sono sensibile, se non l'avete ancora notato. Probabilmente quel che sto per dire è forse una delle frasi più difficili se non intime dell'io. Io sono vulnerabile, fragile, sensibile. Quello che volete che io sia. Io sono una ragazza che ha sempre avuto bisogno di dare, di regalare qualche emozione, sentimento. Sono stata ferita, più volte. Ma non penso di essere così diversa da te. Tu che stai leggendo queste mie parole, anche tu sei stato ferito/a. Terribilmente. E so che fa male ma ora tu sei qui. Io sono qui. Talvolta mi sento volare, come se ogni parte di me mi volesse pregare di prendere il volo. Io ora sto volando. Mi sento eterna. Sorvolo le case, i giardini, le macchine. E mi sento bene. Nonostante abbia sofferto in passato, io ora sono felice. Io ora sto bene.
Talvolta ripenso a quei momenti, e va bene, capita. Capita star male e perdere la strada verso casa ma cosa consideriamo noi casa? La nostra famiglia, i nostri amici o noi stessi? Di chi possiamo fidarci? Questa è una delle domande che più ci poniamo. Una di quelle domande che sono difficili da rispondere ma è bello saper affrontare ogni ostacolo, porsi costantemente domande sulla nostra esistenza. Continuo a leggere quel libro e cerco la retta via. Mi sono smarrita ma io sento di essere vicina alla mia meta.
Ma qual è la mia meta? Continuo a frugare in un vano tentativo di trovare una risposta qualsiasi ma io so che sei nascosto ma vicino a me. E forse scoprirete che la meta è proprio lì davanti a te: paesaggio fsumato di colori celesti e un rosa tenue.

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