Il tempo
Vivo in una situazione surreale. O almeno, mi pare. Sono sul letto di camera mia, un caldo atroce anche se vi sono occasionalmente soffi di leggera brezza che accarezzano la mia pelle. Indosso solamente una maglietta bianca con una scritta di un colore zafferano e il sole sta tramontando lentamente come se volesse rendere omaggio ai suoi colori divini pitturati di un azzurro leggero, nitido. Le finestre sono aperte e raramente emettono il suono dell'essere scostate lentamente da quel vento leggero. Mi sembra di essere cullato da questo silenzio, così profondo. In un primo attimo mi riecheggiano le parole dolci del Leopardi 'e il naufragar m'è dolce in questo mare' e il cuore comincia a battere forte, come se avessi appena finito una maratona. Mi sembra di tornare indietro nel tempo., indietro di molti anni fa.. un sabato qualunque a guardare il paesaggio che mi circonda. La domenica avrei ripreso a studiare incessantemente mentre lunedì mi sarei svegliato presto al mattino per andare a scuola. Mi sembra quasi di ripercorrere gli avvenimenti di quando andai al liceo. Per un breve attimo riesco a percepire quella sensazione di mancanza, come se qualcosa dentro di me si fosse svuotato immediatamente. Sento un certo calore alla testa e senza accorgermene ripercorro le pagine nella mia mente di quel romanzo letto 'Jack Frusciante è uscito dal gruppo'. Continuo a respirare con difficoltà, come se avessi appena perso le chiavi di casa e sento quella minuta creatura dentro il mio petto che vorrebbe esplodere. Quella sensazione di essere sulla montagne russe e il macchinario continua a portarti sempre più in alto e il cuore è lì sospeso sempre più in gola, cercando di aggrapparsi a qualcosa per non morire in un istante.
Mi sembra ieri. Mi sembra ieri di rileggere quella pagine che sembravano necessarie. Sembrava necessario rileggere quelle pagine che da parola a parola, continuavano a farmi vivere e a donarmi una piccola dose di ossigeno. Mi sento morto. Sento come se una parte di me adesso fosse morta perché sto continuando a parlare con lui.
Il Tempo.
Continuo a parlarci e continua a volermi complicare l'esistenza. Gli avvenimenti di quel periodo della mia vita continuano a rimbombarmi in testa e a roteare come trottole impazzite. Quella sensazione di mancanza per cosa? Io da piccolo volevo diventare grande, forse per farmi comprendere. Volevo diventare grande perché non volevo vivere quegli anni. E invece no, piccolo Blaise. Tu hai commesso un errore molto grave.
I Piccoli cercano di essere I Grandi e I Grandi cercano di essere I Piccoli. Dunque non possiamo cercare un compromesso? Dunque non possiamo cercare di spiegare ai bambini di viversi la propria età? Ma non perché il tempo passa in fretta, ma perché è giusto catturare ogni opportunità, è giusto sentire quella sensazione di libertà anche solo per un secondo, è giusto non badare al futuro ma essere felici di quel momento passato in qualcosa.
Io da piccolo volevo crescere. E sono cresciuto.
Sono cresciuto più velocemente di quanto possiate pensare e ho bruciato qualche tappa della mia vita perché cercavo qualche persona matura. Accoppiandomi con ragazze molto più grandi di me. Ma non importa, questa è un'altra storia.
Il fatto è che mi manca quella sensazione di essere immerso in quelle vicende del romanzo perché mi piaceva; associo quel romanzo a quel periodo della mia vita e mi sento di doverlo ripercorrere. Devo ripercorrere. Passi frettolosi verso quel momento di libertà. Vieni con me?
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