Innata creatura

Qualcosa in me è morto. Qualcosa in me è svanito. Svanito come un battito di ciglia. Provoca riso sapere che nulla è certo nella vita. Ci svegliamo, pensiamo di avere tutto sotto controllo ma in realtà questo è il modo di scordarci di tutto ciò che ci circonda. A volte mi sveglio e sento una sensazione di vuoto, come se qualcosa mancasse, come se qualcosa fosse distrutto. Sono le sei del mattino, mi giro, respiro, provo a capire. A capire la dietrologia dei libri che ho letto, a capire il significato del rigoroso movimento delle nostre dita, delle nostre parole. Pensare che a volte noi esseri umani possiamo essere così crudi, così distaccati da tutto. A volte mi sveglio e mi chiedo se è questo quel che voglio; se voglio vivere in questo modo, se voglio vedere i miei cari soffrire, soffrire per una vita creata da loro per poi avere innumerevoli rimpianti. A volte mi sveglio e mi chiedo se ho fatto tutto il possibile il giorno prima e negli anni passati che potesse rendermi una persona migliore, se ho abbracciato le persone che amo, se ho dato un bacio d'addio per chiudere in 'bellezza' una storia d'amore, se ogni mia azione ha avuto un senso nel suo insieme. Ma cosa ho fatto? Ho fatto le azioni da me compiute perché volevo oppure per convenienza? Perché alla fine io sono una buona persona, perdono sempre tutti e do sempre il mio meglio. Vi sono momenti di nervosismo ma non sono perfetto, non penso di esserlo. Ripenso alle volta che sono andato in California e tornato ho chiesto a mio padre del mio amato cane. "Blaise, è morta". Che poi porca miseria io me l'aspettavo, me l'aspettavo di soffrire ma poi ci sono mille avvenimenti, mille questioni da risolvere, e la morte di miei cani e la fine di un amore. Che poi tutti lo sottovalutano all'inizio ma quando devi finire una storia perché sai che sei diventato troppo negativo. Io sono una persona solare e non posso permettermi di diventare ciò che non sono con la mia partner. Sarebbe troppo. E questo e gli amici perduti perché non ti chiamo ecchissenefrega. Freghiamocene. Liberiamoci dal telefono e fuggiamo. Fuggiamo da tutto fuggiamo dalla vita fuggiamo in luoghi lontani. Come Mattia, giusto? No, certo che no. Sarebbe inconcepibile. Sarebbe inconcepibile partire e andarsene, lasciare le nostre persone amate per pensare a noi stessi. Oppure partire, partire con la persona che amiamo. Non si può?Non si può. Non si può perché fuggire non è sinonimo di libertà e spensieratezza. Ma ci avete mai pensato? Avete mai pensato di fuggire e mollare tutto?


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